Un'analisi storica per comprendere appieno le tappe che hanno portato
alla moderna costituzione (o meglio ricostituzione) dello stato di Israele è
più che mai doverosa. Lo studio degli avvenimenti che si sono succeduti in
quella fascia di terra che va dalle rive orientali del mediterraneo fino agli
odierni paesi arabi del vicino oriente, quali Giordania, Siria e Libano è più
che mai necessario per noi occidentali.
L'Italia, l'Europa stessa, e quindi i
suoi cittadini, hanno un humus culturale fondato e maturato nel tempo su basi
giudaico-cristiane. Amo far ricordare e quindi far riflettere sul fatto che il
nostro Libro Sacro
, la Bibbia, è stato scritto proprio da ebrei e la nostra
stessa religione è di origine ebraica come lo è stato Gesù.
La questione storica tanto
complessa del vicino oriente perciò è a noi legata più di quanto non si possa
pensare.
Tralasciando l'aspetto cristiano vorrei approfondire la storia del
popolo ebraico e la sua fervente ricerca della Terra Promessa cristallizzatasi
ufficialmente nel 1948 dopo quasi 2000 anni di attesa dall'ultima grande
diaspora.
Gli ebrei sono sempre stati un popolo nomade con un fortissimo
sentimento religioso. Fu proprio la loro condizione di pastori erranti che ha
accresciuto nel tempo questo legame con il divino, un rapporto che è differente
da quello descritto da qualsiasi altra religione. L'ebraismo rientra tra le tre
grandi religioni monoteiste assieme al cristianesimo e l'islamismo anche se
questo termine non descrive precisamente la vera essenza della cultura
religiosa ebraica. Si è parlato, soprattutto per i primi periodi della
religione ebraica, di "monolatria". Tale termine indica la
venerazione di un unico Dio ma non nega l'esistenza di altre divinità mentre il
monoteismo la nega completamente. Questa particolare accezione della
spiritualità ebraica ne chiarisce un aspetto fondamentale ed unico: il rapporto
popolo/Dio il quale caratterizza esclusivamente la religione giudaica. Mentre
per essere cristiani, o musulmani, o buddhisti prescinde dall'appartenere ad un
popolo, per abbracciare la religione ebraica bisogna essere ebrei. La
conversione all'ebraismo è assai complessa e osteggiata fortemente dalla
frangia ortodossa. Il rapporto Uomo/Dio è stato sancito da un patto tra Abramo
(rappresentante del popolo ebraico) e Jahve il loro Dio. Un accordo tra uomo e
Dio quindi che ha esaudito la richiesta di quei pastori nomadi di una terra in
cui stanziarsi e civilizzarsi, il passo decisivo per innalzare l'uomo verso la
cultura e dargli la possibilità di pianificare il proprio futuro attraverso la
stabilità.
Canaan è chiamata la Terra Promessa nelle
scritture e oggi lo stato di Israele occupa gran parte di quel territorio.
Dall'esilio compiuto da Nabucodonosor alla grande diaspora avvenuta
sotto l'imperatore Vespasiano il Tempio di Gerusalemme fu distrutto e ricostruito
più volte. Ma fu proprio per mano di Roma che la Città Santa cadde in rovina e
i suoi abitanti dovettero vagare, scacciati da ogni dove, per quasi 2000 anni.
Tito, figlio dell'imperatore Vespasiano guidò nel 70 d.c. la spedizione che
distrusse definitivamente il Tempio il quale fu spogliato dei suoi beni più
preziosi, quali il candelabro o la leggendaria arca dell'alleanza.
Una magnifica testimonianza di tale avvenimento ne da appunto l'Arco di
Tito che si può tutt'ora ammirare nel foro romano.
Particolare dell'arco di Tito raffigurante la distruzione del Tempio a Gerusalemme, in primo piano legionari romani che portano in in spalla il candelabro, a destra, poco visibile, l'arca dell'alleanza
Un episodio che ha segnato per
sempre la vita di un popolo, che ha partorito leggende e che, stando ai fatti
più recenti, è riuscito a cambiare la cartina politica del nostro pianeta. La
situazione attuale per molti ebrei è stata vista come una conquista storica,
religiosa oltre che politica. Qui non si parla solamente di rapporti
internazionali: dietro la dichiarazione della creazione dello stato di Israele
si cela il sentimento profondo di vittoria e affermazione del popolo ebraico il
quale ha creduto fermamente nel proprio Dio anche nei momenti più terrificanti.
L'olocausto è la pagina più brutta della storia umana perpretato però a coloro
che Jahve aveva eletto. Un'ultima orribile prova che la storia ha voluto
sottoporre a questo travagliato popolo il quale ha mantenuto sempre viva la
speranza di una vita migliore pregando per un futuro radioso.
Un futuro che però ha scoperto l'altra
faccia della medaglia poichè le scelte dell'uomo sono più che mai imperfette.
Coloro che hanno subito in maniera negativa l'affermazione storica dello stato
di Israele rivendicano, come è loro diritto, la prorpia terra sulla quali ormai
vivono da secoli.
Purtroppo l'attualità continua a raccontarci
una guerra, quasi ininterrotta, tra Israele e i vicini paesi arabi. Sangue e
lacrime sono stati copiosamente versati da entrambe le parti e decidere di
schierarsi in questo caso è molto difficile. Siamo in un vicolo cieco poichè
Israele non può scomparire come il popolo palestinese non accetta quella che
considera una vera e propria invasione. La terra promessa da Dio è stata scelta
dall'uomo, l'accordo di Abramo è stato mantenuto da Abramo stesso. Le decisioni
dell'uomo anche se per un fine alto rivelano sempre la loro limitatezza. Dalla
nostra parte non abbiamo che l'esperienza d'altronde se è vero che historia
magistra vitae, questa ci invita alla
conoscenza, all'analisi e ci ricorda di non dimenticare così da poter limare
col tempo la stupidità umana e imparare già da ora dagli errori del passato.
System
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