sabato 17 novembre 2012

La trappola del risparmio

   RISPARMIO!!!!! Dal punto di vista produttivo ed economico questa può essere considerata la parola d'ordine assoluta ormai da un bel pò di tempo. Non c'è pubblicità, cartellone, piano economico, legge
di stabilità o finanziaria in cui questa parola non sia il cuore del messaggio o del progetto. Società telefoniche, supermercati, autosaloni, ristoranti, negozi generici non sanno più cosa inventarsi per cercare di continuare comunque a vendere i loro prodotti. Le pubblicità dei produttori d'energia o di chi la distribuisce, oltre che delle già citate case automobilistiche ad esempio, ci martellano con il messaggio del risparimio sempre più accentuato e loro per prime, che un tempo non si sognavano nemmeno lontanamente anche solo di pensare a ridurre i consumi, oggi ci dicono che dobbiamno stare attenti a quanto consumiamo, a ridurre la spesa energetica, ecc...


   Tutto questo ha anche delle evidenti implicazioni ecologiste che sono del tutto sane ed é auspicabile che questa attenzione diventi davvero la norma ed il faro a cui guardare. Per troppo tempo il nostro pianeta ha sofferto e soffre ancora della noncuranza dell'uomo, ormai (o fino a poco tempo fa almeno) sempre più convinto della sua onnipotenza davanti alla Natura, per poi accorgersi sempre di aver dolorosamente sbagliato.
   Però c'è un però. Se andiamo a guardare quello che é stato il nostro sistema economico é facile rendersi conto che la base, almeno da un certo punto in avanti, erano una produttività ed un CONSUMO inarrestabile. Questo capitalismo non doveva e non poteva avere limiti, quindi il consumatore (ossia noi) doveva sempre avere dei nuovi bisogni da soddisfare ed anche una volta fatto questo doveva sempre essere pronto a sostituire quel che aveva acquistato con nuovi prodotti, anche senza averne davvero bisogno. In pratica era un sistema economico basato sullo SPRECO.


   Ripeto, é giustissimo soprattutto per ragioni ambientaliste ridurre tutto questo, ma qui sorge anche un problema. Il risparmio e questo tipo d'attenzione come si coniuga con un sistema, che ormai é planetario, basato sul suo contrario, ossia lo spreco continuo? Si parla di rigore, di austerità, di varie forme di risparmio per l'appunto, ma non di questo controsenso. Come si fa a cambiare ora che siamo in recessione la struttura stessa del nostro mondo? Quali sono le soluzioni, il percorso di lungo periodo che i nostri governanti hanno previsto o ideato o almeno abbozzato per ridurre questa frattura? Il problema é che siamo arrivati ad una sorta di soglia, non riusciamo più a sostenere questo sistema che ci ha garantito una crescita generalizzata come mai nella storia dell'uomo, ma nessuno di quelli che guidavano la nave-mondo si é posto il problema quando c'erano tempo e risporse ed ora, come siamo abituati in Italia, si deve improvvisare spinti dall'emergenza. Ma come dicevano i romani dell'antichità, la vittoria ama la preaparazione!!! Con l'improvvisazione costante al massimo si sopravvive, ma di certo non si vincono le sfide e non si progredisce.

Led            

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