mercoledì 14 novembre 2012

La soggettività dell'arte



   Solo pochi giorni fa sono venuto a conoscenza di una particolare personalità che a suo modo promuove l'arte. Andrea Diprè possiede due canali Sky: Diprè Tv e Diprè Tv 2 dove intervista artisti (o chi si considera tale) che hanno voglia di pubblicizzare le loro opere. Accusato più volte di truffa
o di essere un teleimbonitore io penso, invece, che più o meno implicitamente egli abbia, sensibilizzato i suoi telespettatori alla tanto dibattuta e delicata questione sul concetto di arte e sulla sua presunta oggettività. Nonostante l'ambiente circense di cui si circonda Andrea Diprè bisogna ammettere la sua competenza e la sua vasta conoscenza artistica. Il discorso può benissimo cominciare da una provocazione lanciata dallo stesso Diprè: come è possibile che un'opera di Lucio fontana, "Concetto spaziale, Attesa", potesse essere stata venduta per più di 9 milioni di euro.
"Quest'opera è stata venduta il  12 aprile 2008 nella sala d’asta di Christie’s a Londra l'opera dell'autore "Concetto spaziale, Attesa", stimata tra i 3,5 e i 5,5 milioni di sterline, è stata aggiudicata nell’asta Post-War and Contemporary Art a 6.740.500 sterline, pari a 9.018.789 euro." 
   Cosa può essere definita arte? Quali i canoni entro cui circoscrivere un prodotto artistico e quando un lavoro può fregiarsi del titolo di opera d'arte? 
   Già con la stagione delle avanguardie novecentasche specialmente con la corrente DADA si erano distrutti i canoni classici non solo di forma dell'opera d'arte ma anche di concetto. "Fontana" l'opera famosissima di Marcel Duchamp del 1917 non è altri che un orinatoio a muro che tralaltro è stato gettato via dalla sorella mentre faceva le pulizie dello suo studio. 

   Di questi esempi nel corso dello scorso secolo fino ad oggi, nel presente dell'arte post contemporanea e concettuale, ce ne sono moltissimi. Allora perchè scagliarsi così pesantemente contro Andrea Diprè che fa in modo che chiunque lo voglia può sponsorizzare la propria arte? E' vero che chiede dei soldi per un intervista ma questo è più che legggittimo: uno spazio in televisione costa.
   Allora cosa divide grandi e affermati artisti come Fontana, Duchamp,Modigliani, Ligabue dai più umili e non considerati Osvaldo Paniccia, Fabrizio Spagiari o ad esempio il grande Giacomo de Michelis? La risposta a questa domanda, che per alcuni è scontata, non lo è per me e penso non lo è per molti altri. Terminerei con una forte denuncia dello stesso Andrea Diprè sulla "mafia dell'arte": Forse non è tanto la tempra artistica e la bravura dello stesso artista che conta ma piuttosto la conoscenza di qualche "Guru" presunto critico d'arte ben inserito nel mondo dell'Accademia o una quanto mai grande disponibilità economica. 
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