Solo pochi giorni fa sono venuto a conoscenza di una particolare personalità che a suo modo promuove l'arte. Andrea Diprè possiede due canali Sky: Diprè Tv e Diprè Tv 2 dove intervista artisti (o chi si considera tale) che hanno voglia di pubblicizzare le loro opere. Accusato più volte di truffa
o di essere un teleimbonitore io penso, invece, che più o meno implicitamente egli abbia, sensibilizzato i suoi telespettatori alla tanto dibattuta e delicata questione sul concetto di arte e sulla sua presunta oggettività. Nonostante l'ambiente circense di cui si circonda Andrea Diprè bisogna ammettere la sua competenza e la sua vasta conoscenza artistica. Il discorso può benissimo cominciare da una provocazione lanciata dallo stesso Diprè: come è possibile che un'opera di Lucio fontana, "Concetto spaziale, Attesa", potesse essere stata venduta per più di 9 milioni di euro.
"Quest'opera è
stata venduta il 12 aprile 2008 nella sala d’asta di Christie’s a
Londra l'opera dell'autore "Concetto spaziale, Attesa", stimata tra i
3,5 e i 5,5 milioni di sterline, è stata aggiudicata nell’asta Post-War
and Contemporary Art a 6.740.500 sterline, pari a 9.018.789 euro."
Cosa
può essere definita arte? Quali i canoni entro cui circoscrivere un
prodotto artistico e quando un lavoro può fregiarsi del titolo di
opera d'arte?
Già con la
stagione delle avanguardie novecentasche specialmente con la corrente
DADA si erano distrutti i canoni classici non solo di forma dell'opera
d'arte ma anche di concetto. "Fontana" l'opera famosissima di Marcel
Duchamp del 1917 non è altri che un orinatoio a muro che tralaltro è
stato gettato via dalla sorella mentre faceva le pulizie dello suo
studio.
Di questi esempi nel corso dello scorso secolo fino ad oggi, nel
presente dell'arte post contemporanea e concettuale, ce ne sono
moltissimi. Allora perchè scagliarsi così pesantemente contro Andrea
Diprè che fa in modo che chiunque lo voglia può sponsorizzare la propria
arte? E' vero che chiede dei soldi per un intervista ma questo è più
che legggittimo: uno spazio in televisione costa.
Allora cosa divide grandi e affermati artisti come Fontana,
Duchamp,Modigliani, Ligabue dai più umili e non considerati Osvaldo
Paniccia, Fabrizio Spagiari o ad esempio il grande Giacomo de Michelis?
La risposta a questa domanda, che per alcuni è scontata, non lo è per me
e penso non lo è per molti altri. Terminerei con una forte denuncia
dello stesso Andrea Diprè sulla "mafia dell'arte": Forse non è tanto la
tempra artistica e la bravura dello stesso artista che conta ma
piuttosto la conoscenza di qualche "Guru" presunto critico d'arte ben
inserito nel mondo dell'Accademia o una quanto mai grande disponibilità
economica.
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