lunedì 3 dicembre 2012

Suiside Season, BMTH


   La band che ormai da anni spadroneggia nella scena Deathcore mondiale e soprattutto europea, i Bring Me the Horizon (BMTH), hanno creato a tutti gli effetti un masterpiece del genere. Nel 2008 usciva Suicide Season seguito, l'anno successivo, da una nuova versione remixata da vari famosi dj's del calibro di Skrillex, solo per citarne uno, il quale album ha rappresentato un vero cambiamento della band non solo a livello tecnico ma anche creativo. Pochi mesi prima dell'uscita del capolavoro i BMTH presentavano i loro nuovi brani in anteprima ai loro concerti facendo subito notare il cambiamento che stava avvenendo. The Comedown e soprattutto
Chealse smile divennero nell'immediato i pezzi preferiti dai fan nei quali si avvertiva già l'odore di cambiamento.
 

   
   I BMTH mutarono il loro approccio alla composizione accentuando l'atmosfera decadente ma allo stesso tempo perfezionando l'aspetto melodico dei brani soprattutto per quanto riguarda i ritornelli.  Abbassando la tonalità della prima corda da mi a si, le sonorità risultano molto pesanti dove i bassi raggiungono una potenza unica e mai sentita prima; solamente l'ultimo brano, Suicide season, ha una maggiore leggerezza sonora (per modo dire). Nella migliore tradizione Death, che i BMTH interpretano in maniera moderna unendola al Grindcore, la tecnica è superba, la velocità impressionante e la potenza devastante: ragazzi, lasciatevelo dire, il primato dei migliori Breakdown death metal spetta senza alcun dubbio ai BMTH.  Il cantante, Oliver Sykes, ha una voce graffiante ma allo stesso tempo cavernosa così da poter spaziare tra il growl e lo screamo con molta naturalezza. La sua presenza scenica  è ipnotizzante e accentuata da un numero incalcolabile di tatuaggi. Il suono delle chitarre penatra profondamente nel torace e crea con il basso una ritmica imprevedibile e psicotica. 
   L'ultima annotazione la merita il batterista, Matt NIcholls, il quale riesce a unire magistralmente velocità e tecnica. Il suo strumento è senza dubbio il più importante assieme alla voce e viene messo in primo piano, come spesso accade in molti gruppi Deathcore. In definitiva un capolavoro da non perdere per chi veramente ama la musica Metal, anche perché questo è un album che aiuta a intraprendere un nuovo percorso musicale verso i nuovi generi che stanno emergendo e si stanno affermando nella nuova onda Metal di nuova generazione.
 
 
 
System
 
 

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