La band che ormai da anni spadroneggia nella scena Deathcore
mondiale e soprattutto europea, i Bring Me the Horizon (BMTH), hanno creato a
tutti gli effetti un masterpiece del genere. Nel 2008 usciva Suicide Season
seguito, l'anno successivo, da una nuova versione remixata da vari famosi dj's
del calibro di Skrillex, solo per citarne uno, il quale album ha rappresentato
un vero cambiamento della band non solo a livello tecnico ma anche creativo.
Pochi mesi prima dell'uscita del capolavoro i BMTH presentavano i loro nuovi
brani in anteprima ai loro concerti facendo subito notare il cambiamento che
stava avvenendo. The Comedown e soprattutto
Chealse smile divennero nell'immediato i pezzi preferiti dai fan nei quali si avvertiva già l'odore di cambiamento.
Chealse smile divennero nell'immediato i pezzi preferiti dai fan nei quali si avvertiva già l'odore di cambiamento.
I BMTH mutarono il loro approccio alla composizione accentuando
l'atmosfera decadente ma allo stesso tempo perfezionando l'aspetto melodico dei brani soprattutto per quanto riguarda i ritornelli. Abbassando la
tonalità della prima corda da mi a si, le sonorità risultano molto pesanti dove
i bassi raggiungono una potenza unica e mai sentita prima; solamente l'ultimo
brano, Suicide season, ha una maggiore leggerezza sonora (per modo dire). Nella
migliore tradizione Death, che i BMTH interpretano in maniera moderna unendola
al Grindcore, la tecnica è superba, la velocità impressionante e la potenza
devastante: ragazzi, lasciatevelo dire, il primato dei migliori Breakdown death
metal spetta senza alcun dubbio ai BMTH.
Il cantante, Oliver Sykes, ha una voce graffiante ma allo stesso tempo
cavernosa così da poter spaziare tra il growl e lo screamo con molta
naturalezza. La sua presenza scenica è
ipnotizzante e accentuata da un numero incalcolabile di tatuaggi. Il suono delle chitarre penatra profondamente nel torace e crea con il basso una ritmica imprevedibile e psicotica.
L'ultima
annotazione la merita il batterista, Matt NIcholls, il quale riesce a unire
magistralmente velocità e tecnica. Il suo strumento è senza dubbio il più importante
assieme alla voce e viene messo in primo piano, come spesso accade in molti
gruppi Deathcore. In definitiva un capolavoro da non perdere per chi veramente
ama la musica Metal, anche perché questo è un album che aiuta a intraprendere
un nuovo percorso musicale verso i nuovi generi che stanno emergendo e si
stanno affermando nella nuova onda Metal di nuova generazione.
System
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