La sfida clou della giornata era quella tra la Roma e Inter. All'Olimpico arrivavano i nerazzurri pieni di assenze in attacco ed entrambe le squadre venivano da un turno infrasettimanale massacrante per la Coppa Italia. Le due contendenti dovevano centrare la posta piena per rilanciare le loro pretese di Europa, soprattutto la Roma che era più attardata. Inoltre i pareggi di Lazio, Fiorentina e Napoli davano l'opportunità di recuperare punti su tutti, tranne la Juve. Una grande occasione.
La partita inizia alla grande. Roma spumeggiante e arrembrante. Come al solito. Si attacca e si corre. Si collezionano occasioni come se piovessero. Si pressa e alla fine si segna. Con un rigore giusto a termine di regolamento, ma sinceramente insperato. Il contatto non c'é, ma Ranocchia ostacola il tiro di Bradley e non tocca la palla. La Roma continua ma dalla mezz'ora inizia e tirare il freno e soprattutto il fiato. E così l'Inter pian piano e con poca qualità, ma con uno straripante Guarin risale la china e all'ultimo secondo del primo tempo, complice un infortunio a DDR e un'aggiustatina col braccio, riesce a pareggiare col solito Palacio. Comincia il secondo tempo e si capisce subito che la benzina é poca e la precisione ancor meno. Soprattutto il neo entrato Tachtsidis non ne azzecca praticamente una, ma in generale sia la Roma che l'Inter danno l'idea di due squadre spompate che cercano di tirar fuori il colpo del ko con tanta foga, ma pochissima lucidità. Si rieschia tanto, ci sono ancora occasioni, soprattutto con un Piris sfinito, ma alla fine il risultato non cambia.
La Roma perde una grande occasione contro un avversario modesto, che senza le invenzioni dei suoi attaccanti o l'accendersi di Guarin vale davvero poco. Ma tanto basta contro una Roma stanca e confusa. Siamo alle solite. Per inseguire grandi obiettivi servono alternative. Bradley e Florenzi non possono garantire quantità e qualità sempre e comunque. Soprattutto in vista dell'impegno fondamentale per la stagione come l'incontro di mercoledì per la semifinale di Coppa Italia, sempre contro l'Inter. Ma anche qualche alternativa tattica, utile in caso di bisogno e non solo di emergenza, sarebbe necessaria. Purtroppo si sà che con Zeman questa é un'utopia e il caso di Firenze resterà isolato a meno di catastrofi. Speriamo infili il filotto che dia quell'incontenibile continuità che rende le squadre di Zeman irresistibili. C'é poi il solito capitolo Goicoechea, che non ha colpe sul gol ma ha rischiato due volte con delle uscite totalmente sbagliate. Ribadisco il concetto. Del talento c'é quando gioca tra i pali e negli interventi d'istinto o bassi, ma la tecnica latita e alle grandi squadre servono portieri più che gatti. Stekelenburg ad esempio. Sempre e comunque forza Roma.
Led
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