Al Dall'Ara va in scena una partita spettacolare, pazza, indisciplinata e piena di gol ed emozioni. Ma per la Roma si tratta dell'ennesima prova che così l'Europa si allonatana sempre più, e forse non é del tutto un male. Perché così anche raggiungendola si potranno solo collezionare figuracce, o comunque non certo risultati. Fa male vedere ancora una volta sprecata un'ottima occasione di risalire e soprattutto ancora scelte incomprensibili fatte da mister Zeman. E' stata un sfida da vai col liscio, dove le difese hanno davvero fatto ridere. Il problema é che il Bologna deve salvarsi, e comunque così rischia davvero molto, mentre la Roma parla di obiettivo Champions ed effettivamente ha una rosa di tutt'altro livello.
I tre gol della Roma derivano da una buona manovra e tre belle dormite dei centrali bolognesi, che nel primo caso regalano letteralmente la palla a Totti che la passa a Florenzi che, anche se in equilibrio più che precario, segna. Ma per quanto riguarda la Roma la storia é diversa. Sui primi due gol ci sono degli errori iniziali di Castan e Burdisso, ma alla fine risultano sempre determinanti tre papere clamorose di Goicoechea. Sul primo gol si fa trovare sbilanciato e ribatte all'ultimo col piede, passando la palla a Gilardino. Nel secondo caso un tiretto di Gabbiadini, deviato da Burdisso, finisce in rete sul primo palo "protetto" da Goicochea. Il nostro estremo difensore resta piantato a centro della porta e poi si butta quando non può più far nulla. Sembrava quasi di rivedere le proverbiali "panzate" di Arthur. Ma il suo capolavoro avviene nel secondo tempo. Cross basso di Diamanti su cui si stava avventando di testa Burdisso, Goicoechea decide di uscire deciso per la prima volta. Ma nel momento sbagliato e nel modo sbagliato. Infatti senza chiamarla, va con una sola mano a toglierla dalla testa del nostro centrale, passandola al neo entrato Pasquato. Nel finale il nostro portiere salva il possibile ko del Bologna, ma non basta per salvarlo da un 2 in pagella.
In settimana si era accesa una brutta polemica proprio riguardo al portiere. Stekelenburg ha infatti rilasciato un'intervista ad un giornalista olandese in cui definiva l'acquisto del suo compagno uruguaiano "inutile". Ha inoltre aggiunto di non sapere il perché delle sue continue panchine. Sicuramente l'olandese ha sbagliato e dovrà esser multato per queste brutte parole su un suo compagno. In una squadra una cosa del genere non deve esistere. Ma resta il fatto che nella sostanza ha ragione. Giocoechea é stato comprato quando c'erano già tre portieri, ma soprattutto é un ragazzo molto giovane e reattivo (a parte oggi), ma senza tecnica e complessivamente molto inferiore a Stekelenburg. A questo punto entra in gioco il fattore Zeman.
Infatti il portiere é una sua scelta. In questa settimana l'esclusione dell'olandese é giustificata dalle sue brutte dichiarazioni. Ma sono mesi che nonostante tutto il boemo sceglie il giovane uruguaiano, solo perché rilancia velocemente e fa subito ripartire l'azione. Ma quelle poche apparizioni di Stekelenburg hanno sempre sottolineato la differenza tra i due. E in parte quelle dichiarazioni, che comunque non sono giustificabili anche perché sono una chiara mossa per portare ad una cessione, sono state causate da questa scelta irragionevole e ormai ingiustificabile. Ma non solo. Infatti la Roma nel secondo tempo ha anche perso uno spento Balzaretti per infortunio. Il nostro terzino é in difficoltà fisica da un mese, ma nonostante tutto Zeman lo ha sempre fatto giocare, spesso per 90 minuti. Oggi c'erano a disposizione sia Dodò, sia il neo acquisto Torosidis, sia al limite Taddei. Se un giocatore é stanco e non sta in piedi va cambiato, anche se significa adattarsi. E così abbiam perso anche lui, speriamo non per troppo tempo.
Lo stesso discorso vale per il centrocampo. Infatti Tachtsidis é quasi bruciato per averlo messo in competizione con DE ROSSI, mentre a Bradley e Florenzi non si dà mai respiro, anche quando i cambi ci sarebbero. Le dichiarazioni di Zeman su una mancanza di regole scritte e le accuse allo spogliatoio poco determinato e sregolato mi sembrano un tentativo di nascondersi dietro ad un dito. Mai una parola di autocritica. Sapevamo che questo é uno dei suoi lati, ma per arrivare lontano non si può far così. Non tutto dipende da lui (vedi l'involuzione di Lamela che é tornato all'anno scorso), ma le sue mancanze sono comunque evidenti e gravi. Dispiace veder fare errori così grossolani e poco inteliggenti ad un maestro di calcio come lui. Temo che sia meglio per tutti arrivare a fine stagione, pianificando fin d'ora una squadra da dare in mano ad un allenatore più normale e in grado di guidare con solidità la crescita di una società ambiziosa, ma per ora troppo spericolata e sognatrice. SEMPRE E COMUNQUE FORZA ROMA!!!
Led
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