Un'accezione, quella di Progressive, che nasce appunto dall'esigenza di sconfinare al di là delle solite canzonette strofa ritornello e creare qualcosa che sia perlomeno fuori dagli schemi, non lineare e più complicato a livello artistico e tecnico. Dalla fantasia psichedelica dei Pink Floyd, ai conterranei King Crimson, al genio di Peter Gab
riel che ha fondato i Genesis, fino all'evoluzione più moderna con gli statunitensi Rush o la sperimentazione dei Synth nel trio Emerson Lake and Palmer, la stagione del Progressive Rock ha cresciuto artisticamente molti artisti che emergeranno di lì a qualche anno unendo il genere con la rivoluzione Metal. Non senza meriti ne esce questa volta l'Italia che per la prima volta, in epoca contemporanea, può vantare dei giganti del genere che hanno fatto scuola in tutto il mondo. Gruppi come la PFM, le Orme, il Banco del Mutuo Soccorso e altri ancora hanno ispirato e tutt'oggi ispirano musicisti e band esponenti del Metal Progressivo.
Il Progressive in sè non esiste poichè questo può solamente essere una variante o del Rock o del Metal. A differenza del Death o del Power i quali sottointendono Metal, il Progressive deve per forza appoggiarsi a uno stile. Esso stesso è abbellimento e decoro come se fosse un qualcosa in più che si fa per rendere la propria musica più raffinata ed elitaria. Le caratteristiche sono appunto la complessità delle partiture che abbondano di tempi dispari e variazioni di velocità. Nel Progressive l'artista tende a elevarsi al di sopra del solito schema e vuole raccontare una storia, infatti spesso vengono incisi dei Concept Album, ovvero delle vere e proprie narrazioni dove la musica è in stretta sintonia con i testi. La complessità del genere perciò sta anche in questa ossessiva ricerca del difficile sia dal punto di vista musicale che delle parole che nel primo caso ha sfociato in elementi tipici del Jazz, della Fusion o addirittura nella sperimentazione della musica contemporanea e nel secondo, invece, ha prodotto testi che assomigliano ad una vera opera letteraria.
Detto volgarmente e in poche parole il Progressive Metal non è altro che un Rock progressivo però Metal. A parte i giochi di parole l'unica differenza tra le due varianti sta nel genere stesso a cui si accosta il termine Progressive. Nel Metal perciò si avranno le consuete e caratteristiche sonorità pesanti, con le chitarre esageratamente distorte e una batteria in primo piano che fa largo uso della doppia cassa. La velocità allo stesso modo sarà più elevata e il cantato predilige soprattutto voci con un timbro alto anche se, soprattutto negli ultimi anni, sono sempre più i gruppi che preferiscono i cantati classici del Metal come Growl e Scream.
Come detto in precedenza alla fine degli anni ottanta, dopo la rivoluzione musicale imposta dal Metal, alcuni gruppi pensarono di unire ad un genere nato su basi musicali più o meno lineari e semplici la maestosità e la ricercatezza del Progressive. In questo caso la nascita del sottogenere è sancita inequivocabilmente dalla pubblicazione del primo album dei Dream Theater, When dream and day unite (1989). Brani o pezzi di brani ascrivibili al sottogenere che hanno una data precedente al 1989 esistono ma sono appunto sporadici e non possono da soli determinare la sua nascita. Gruppi come i Queensryche, Rainbow o solisti come Yngwie Malmsteen hanno si anticipato per certi apsetti caratteristiche dei Dream Theater ma non sono stati per nulla innovativi.

Per quel che il riguarda il Progressive Power Metal non possono non essere menzionati i Symphony X, forse uno dei pochi gruppi che può competere con i Dream Theater in quanto a notorietà. La loro peculiarità sta nel massiccio utilizzo delle tastiere e nell'atmosfera neoclassica ed eroica che richiamano attraverso la musica e i testi. Celeberrimo l'album The Odissey (2002) che racconta le avventure di Ulisse. In un certo modo simili sono i brasiliani Angra, il cui chitarrista, Kiko Loureiro, è considerato uno dei più virtuosi al mondo.

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