domenica 3 febbraio 2013

Zeman-Roma: é finita

   Ora é ufficiale. Tra Zeman e la Roma é finita per la seconda volta. Ma questa é stata molto più amara e ben poco esaltante. Tutto l'entusiasmo iniziale che aveva infiammato Roma e la Roma é finito in cenere per vari motivi. Gli errori sono stati diversi e sono stati compiuti da più parti. Ora quel che conta é riuscire a trovare quella normalità che la Roma non riesce a darsi da qualche anno, per mettere finalmente a frutto il buon lavoro che comunque da un anno e mezzo si sta cercando di fare e che in parte si é fatto.



   Infatti ora in questo vero e proprio naufragio, il rischio più grande é quello di buttar via il bambino con tutta l'acqua. Da tempo sento criticare troppo aspramente anche la dirigenza in generale. Mi riferisco in particolare a Sabatini, il nostro uomo mercato. Andando ad analizzare i giocatori portati alla Roma non si può che dargli un voto alto. Osvaldo, Lamela, Marquinhos, Castan, Stekelenburg, Bradley, Florenzi, Destro...questi nomi parlano per lui. Ha anche preso il diastroso Goicoechea, Tachtsidis e l'anno scorso José Angel e Kjaer. Ma di questi quattro solo il danese é stata una sua scelta, mentre gli altri tre sono stati degli espressi desideri degli allenatori. In questa settimana é stato molto criticato per lo strano viaggio di Stekelenburg a Londra. Ma non vedo elementi per non credere alla versione delle società che ha spiegato che, viste le insistenti richieste del giocatore di andarsene, gli ha permesso di provare ad andare, ma specificando che l'affare sarebbe stato concluso solo se la Roma avesse preso un sostituto. Probabilmente Sabatini era molto vicino ad un portiere, ma alla fine il tutto é sfumato e quindi Stek é dovuto tornare a Roma. Il quadro da commedia all'italiana descritto da molti osservatori non mi sembra granché supportato da prove molto più solide della parola della società. E poi per favore basta con le insinuazioni di lazialità su Sabatini, é un insulto all'intelligenza degli stessi chi lo dicono.


    Su Baldini il quadro é un pò più diverso e meno definito. Credo dovesse intervenire più decisamente quando alcune scelte di gestione dei rapporti con alcuni calciatori da parte di Zeman hanno messo a rischio la valorizzazione del patrimonio-giocatori della Roma. Penso a Stekelenburg e De Rossi insomma. Ma soprattutto ha la responsabilità d'aver scelto due allenatori che hanno fallito. Perché sulla guida tecnica é lui ad avere l'ultima parola e non Sabatini. Tanto che quest'ultimo in estate aveva parlato con Pioli, un allenatore normale, non esaltante e non una granitica certezza per le ambizioni dei giallorossi, ma un tecnico preparato e che ben conosce il campionato italiano. Ma se Capello ha sempre voluto Baldini al suo fianco proprio un demente non deve essere. Paga scelte troppo rischiose ed ora ha certo molto diminuito il suo credito, ma un'ultima chance la merita. Anche perché francamente non vedo questi geni liberi in giro. Ma comunque si vedrà a fine anno, ora ci si deve rialzare tutti assieme.


   Opportunità che non si poteva più dare invece a Zeman. Purtroppo l'allettante sogno di bel calcio d'attacco é fallito ancora. Non é l'unico ad aver sbagliato e la situazione della Roma non dipende solo da lui. Ma alla fine il suo integralismo, le sue scelte, il suo atteggiamento non hanno pagato. Soprattutto nel mettere davanti giovani più o meno promettenti ad affermati campioni nel pieno della loro maturità. Non si é nemmeno trattato di una salutare competizione interna. Infatti Tachtsidis e Goicoechea sono stati paracadutati al centro del progetto di gioco della squadra, senza che avessero davvero dimostrato di meritarlo, ma solo in quanto più adatti sulla carta secondo il mister. Soprattutto il giovane portiere sudamericano ha da subito dimostrato un'ottima reattività, persa poi per strada, ma anche un'assoluta assenza di tecnica anche basilare. Ma in quanto in grado di rilanciare veloce per far ripartire l'azione ed essendo più propenso ad accorciare uscendo, é stato arbitrariamente messo davanti a Stek. Per il centrocampista greco é stato un pò diverso, perché del più evidente talento c'é. Ma addirittura preferirlo a De Rossi, arrivando anche a inventare capitan futuro interno zemaniano pur di mettere al centro il giovanissimo ellenico, é stato eccessivo e a conti fatti sbagliato. Dispiace davvero molto per il legame che c'é e ci sarà sempre con il boemo sognante, ma ne sono state fatte troppe anche da lui. E' un maestro di giovani talenti, ma ascolta troppo poco il mondo attorno a lui e a questi livelli si paga dazio. Perché questo resta sempre e comunque un limite.


   Riguardo alla squadra non mi sembra che abbia abbandonato l'allenatore, fino all'ultima partita almeno. Proprio quella con il Cagliari, quella decisiva. Non so se si possa parlare di giocar contro, fatico a concepire qualcosa del genere. Ma che quantomeno non ci credessero più é stato evidente. Per quanto riguarda le partite prima dell'obrobrio di venerdì sera i giocatori non hanno mai voltato le spalle a Zeman, ma spesso non ce l'hanno proprio fatta. Fisicamente parlando. Se penso a De Rossi che fa l'interno, o Pjanic che con qualche malumore iniziale si mette a far l'esterno d'attacco, a Balzaretti che ha giocato per un mese sempre acciaccato senza risparmiarsi mai, a Bradley e Florenzi che hanno continuato a proporsi e a coprire anche quando avevano la lingua tanto di fuori da toccar terra. Per non parlare poi di Totti, che é fuori da ogni dubbio. Se penso a tutto questo non riesco a vedere una squadra che gioca contro l'allenatore. Ma manca comunque quel furore agonistico, quella cattiveria che ha portato la Juve a vincere lo scudetto l'anno scorso o il Napoli dalla C a competere per il campionato e in Europa. Serve un progetto ambizioso ma graduale, possibile, più ragionato. In poche parole un pò più normale. Non nel senso di banale o mediocre, ma di REALIZZABILE. Sempre e comunque forza Roma.

Led    

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