Grande, immensa Italia! All'Olimpico quindici veri lottatori hanno combattuto, conteso palloni e mischie fino all'ultimo, difeso col coltello tra i denti e attaccato con una qualità mai vista al 6 Nazioni da parte dell'Italia. Ma soprattutto hanno vinto! Anche difendendo in 14 nell'ultimo lunghissimo minuto sulla linea dei 5 metri. Tante emozioni, paura, lotta, botte quasi da orbi a tratti, sorpresa e alla fine l'urlo liberatorio delle vittoria...in una parola...bellissimo!
Per i punti del 6 Nazioni e per il trofeo Garibaldi, oggi s'affrontavano Italia e Francia. Il favore del pronostico era ovviamente per i transalpini. Altra panchina, altro livello del loro movimento, altra storia e tradizione. Ma l'Italia continua a crescere, sempre, e la speranza era che quest'ascesa crescesse ancora e ci portasse un'altra vittoria. Se possibile più convincente di quella del 2011. Ed é arrivata. Splendida la prima meta. Con un taglio a infilarsi tra le maglie dei galletti da parte di Orquera che poi manda Parisse in meta. Mai vista l'Italia giocare così. La Francia é sorpresa, ma si riprende subito e inizia a macinare metri, placcaggi, palloni e fasi d'attacco. L'Italia lotta non solo facendo barricate, ma al 12' si deve arrendere alla meta dopo azione molto manovrata di Picamoles. Ma i cugini non trasformano. Così si resta sul 7-5 per l'Italia. Che dopo 2 minuti diventa 10-5 grazie ad un gran bel drop di Orquera, che poco dopo mette anche tra i pali una punizione e così si va oltre il break : 13-5. Ma la Francia non si arrende per così poco. Infatti nonostante l'Italia non gli regali neanche mezzo centimetro, si vede non data una meta probabile ma impossibile da stabilire anche per il TMO, ma poi i galletti realizzano prima una punizione con Michalak e poi realizza un'altra meta con Fall dopo un alunga azione logorante. Siamo al 34' e con la trasformazione la Francia ci supera : siamo 13-15 e così si arriverà all'intervallo.
E' chairo da subito che ci sarà parecchio da soffrire e soprattutto il grande dubbio é sulla tenuta dell'Italia. Perché sono anni che vediamo gli azzurri fare grandi primi tempi, ma poi nel secondo la maggiore qualità del gioco e dei cambi degli altri hanno sempre determinato facili vittorie finali per i nostri avversari. Sempre che in questo sport esistano vittorie facili. Comunque si riparte. La Francia fa valere la sua superiorità, ma la pressione italiana c'é e si fa sentire sulla pelle dei galletti che comunque non si lasciano sfuggire facilmente la palla. anzi siamo noi a dover sistemare la rimessa laterale se vogliamo avere qualche possibilità di contrastarli per altri 40'. Intanto al 50' Michalak trasforma ancora una punizione e si va a distanza di una meta: 13-18. Sembra che i limiti strutturali dei nostri azzurri non siano ancora superati e che ci sia poco da fare. Ma non é così. Ancora Michalak fallisce una lontanissima ma centrale punizione e l'Italia ne approfitta punendo i cigini con una meta di Castrogiovanni al 58', ma la gran parte del merito va ancora ad Orquera che resiste ad un placcaggio riuscendo a liberare il braccio per un overload. Non contento il nostro numero 10 trasforma anche e siamo 20-18. Allora la Francia sicura di sé e dei nostri limiti punta sui cambi da artiglieria pesante. Con coraggio anche Brunel fa lo stesso facendo uscire uno splendido Orquera (man of the match), Castrogiovanni e altri nell'arco di una decina di minuti. Per il nostro numero 10 entra Barton che sarà protagonista di un altro drop al 69'. A questo punto siamo 23-18 per l'Italia. Passano 10 muniti d'inferno in cui riusciamo anche ad attaccare e non ci viene data una probabile punizione, ma alla fine becchaimo un cartellino giallo proprio all'ultimo minuto e per frontaggiare una mischia nei nostri 22, Brunel deve far rientrare un acciaccatissimo Ghiraldini. Sono 60 secondi di paura, apprensione, ansia e lotta...ma alla fine buttiamo fuori i francesi con tutta la palla e all'81° minuto conquistiamo una meritata vittoria!
Oltre all'emozione e la felicità per aver battutto i nostri altezzosi vicini e cugini, questa vittoria ha un sapore particolarmente dolce perché non si é vinto solo facendo barricate, ma anche esprimendo del buon gioco. C'é ancora tanto da migliorare e crescere, ma si può e si deve essere orgogliosi di questo movimento e di questa squadra. Coma al solito una menzione particolare va a Sergio Parisse. Il nostro capitano é l'unico dei pilastri della nostra squadra a non uscire e fino all'ultimo spazza via e atterra senza lasciar scampo gli avversari, che non possono che arretrare sotto i suoi colpi. Grande lui e splendidi tutti. Compresi i tifosi che hanno riempito un'Olimpico che quando c'é il calcio é spesso mezzo vuoto, ultimamente anche quando gioca la Roma. Applausi per tutti ed ora si va in Scozia!!!
Led
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